Caterina |
Caterina era un'altra vicina, viveva di fianco a noi in una casa in cui sembrava non abitasse nessuno, sia di giorno sia di notte. Suo marito Gino tornava a casa solo il fine settimana dal suo lavoro, si occupava della demolizione di auto nella East Bay. I suoi due figli andavano a scuola e quando divennero abbastanza grandi da poter avere un lavoro, dopo la scuola iniziarono a sbrigare commissioni e a pulire i negozi di Mission Street. Caterina non era la tipica mamma italiana che dispensava i figli maschi dalle faccende domestiche e ogni sera dopo cena assegnava ai sui figli il compito di ripulire la cucina, spazzare e lavare il pavimento. Tutto ciò non era motivato da conoscenze in fatto di ideali femministi ma semplicemente dal fatto che non amava faticare; le piaceva fare il riposino dopo pranzo, poi uscire per andare a trovare i vicini e far girare i pettegolezzi di casa in casa, solitamente notizie ghiotte ma innocue. |
Gino le elargiva settimanalmente una somma di denaro per la spesa che, seppur modesta, veniva gestita così bene che Caterina riusciva sempre a fare una piccola cresta che depositava tra i suoi risparmi personali. Era avara e golosa allo stesso tempo, così comperava cibi prelibati quando i figli erano a scuola e li consumava da sola: fette di prosciutto, una costoletta di agnello, e pasticcini. Non ne faceva segreto con mia madre e con Meri, anzi, si compiaceva assai nel raccontare come amava trattarsi e si vantava della sua astuzia. Allo scopo di risparmiare, ogni settimana prendeva il tram e si recava a Chinatown dove acquistava cibi economici, in particolare: tagli di carne sia da cucinare sia pezzi da brodo e pesce. A casa sua non c'erano mai biscotti o caramelle e quando Alvin veniva a casa nostra fissava a lungo queste golosità fino al momento in cui gli venivano offerte. |
Gino era mite e socievole e partecipava attivamente alla vita della comunità quando tornava a casa per il fine settimana. Molto spesso, la domenica mattina lui e mio padre si fermavano a chiacchierare sul marciapiede o visitavano le rispettive cantine per confrontare la loro produzione di vino. Io lo conoscevo esattamente quanto tutti gli altri padri del nostro isolato, perché i soli giorni nei quali vedevo gli uomini erano il sabato e la domenica. Il lunedì mattina Gino partiva con abiti puliti e un po' di cibo cucinato dalla moglie alla volta della sua settimana di vita da scapolo. Dubito che per lui e Caterina questo rappresentasse un sacrificio. |