ALTRI EREMI SUL TERRITORIO

     
   

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ALTA VALLE DEL CHIENTI

 

EREMO SANTUARIO DEL.BEATO RIZZERIO

In località Coda di Muccia sorge l'Eremo del Beato Rizzerio, ricostruito nel 1970 nel sito dove sorgeva l'antico eremo e nei pressi della grotta dove Rizzerio, discepolo e confessore di San Francesco, trovò rifugio dopo la morte del maestro. L'eremo è sede dell'omonimo cenacolo vocazionale, con sala riunioni e strutture ricettive complementari. I Fioretti narrano che il nobile Rizerio della Muccia, in compagnia dell'amico Pellegrino da Falerone, studenti all'Università di Bologna, rimasero affascinati dalle parole di San Francesco durante una predica tenuta il 15 agosto 1222; lasciati gli studi i due seguirono il Santo ad Assisi e furono tra i suoi più fedeli discepoli. Morto Francesco la sera del 3 ottobre 1226 frate Rizerio, perseguitato come frate Bernardo, fuggì da Assisi e trovò riparo in un eremo a poca distanza da casa sua, a Coda di Muccia, dove visse di carità e di contemplazione insieme a un suo compagno, forse frate Lucido, e dove morì il 7 gennaio 1236. 1 I suoi resti riposano nella Chiesa Parrocchiale di Muccia.

 

 

SANTUARIO DELLA MADONNA DI COL DI VENTI

Il panoramico Santuario della Madonna di Col di Venti fu costruito nel XVII secolo nel luogo in cui, secondo la leggenda, furono costretti a fermarsi due pellegrini tedeschi che volevano condurre a Roma la tavola con una Madonna con Bambino del XIV secolo ancora custodita all'interno della chiesa.

 

 

MONTI SIBILLINI

 

SANTUARIO DI MACERETO A VISSO

Sorge nella solitudine di un vasto altopiano, sull'antica via di comunicazione che univa Visso alla valle del Chienti e da qui portava all'Adriatico e a Loreto. Il progetto dell'edificio, terminato nel 1566, è dell'architetto Giovan Battista da Lugano, che morì (e qui fu sepolto) precipitando dalle impalcature. Si presenta in forme bramantesche, a pianta ottagonale, con tre portali; l'interno a croce greca custodisce un oratorio del XIV secolo, rivestito nel 1585, in cui era conservato un importante gruppo ligneo raffigurante una Madonna con Bambino, ora nel Museo di Visso. Secondo la tradizione, nel 1356, alcuni mulattieri diretti in Abruzzo con una immagine sacra, furono costretti a fermarsi nell'altopiano, perché i muli si stesero a terra rifiutandosi di continuare il viaggio: fu così che venne edificata la prima cappella. Il luogo, meta di pellegrinaggi, era anche un centro di attività economiche e commerciali, come suggerisce il grande piazzale circondato dal porticato: in particolare il luogo si animava durante la rinomata Fiera dell'Assunta, in agosto, quando i pastori vi si recavano per gli acquisti prima dell'imminente transumanza.

 

 

ROMITORIA DELLE CENTELLE NELLA VALNERINA

Da Visso per la Valnerina si raggiunge lo storico borgo di Fematre dove si parcheggia e dove non si può mancare di visitare la Pieve romanica dedicata a Santa Maria Assunta. Procedendo a sud del paese, lungo le pendici meridionali del Monte Cimamonte (sulla cui cima sono i resti di un castelliere preistorico), si arriva alla solitaria Romitoria delle Centelle, una semplice chiesuola campestre dedicata alla Madonna, con addossato un portichetto. Su un concio di pietra della chiesa è incisa la data 1666, forse indicante l'anno di costruzione dell'edificio, o quello di una sua sostanziale ristrutturazione. L'eremo sorge nei pressi di un moncone di torre di cui si conserva ancora la volta del vano seminterrato.

 

 

ABBAZIA DEI SANTI VINCENZO E ANASTASIO A CASALI DI USSITA

I monaci benedettini di Sant'Eutizio, dalla Val Castoriana, si diffusero in un vasto territorio fondando numerose celle eremitiche: tra queste, nell'alta Valle del Nera, nella frazione di Casali, a 5 km da Ussita, si segnala la Chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio che fu costruita in sostituzione dell'antico Eremo di Sant'Angelo di Paganico, i cui resti sono ospitati da un riparo roccioso della valle del torrente Ussita, poco a valle delle sorgenti nell'omonima Val di Panico. L'edificio ha mantenuto l'austera purezza dello stile romanico, con navata unica, abside semicircolare e strette monofore strombate. L'originaria volta a botte è stata sostituita da capriate lignee; la facciata, di più tarda realizzazione, è ingentilita da un campanile a vela.

 

 

CHIESA DI SANTA MARIA IN PANTANO A MONTEGALLO

La piccola chiesa rurale sorge al limitare di un grande prato nei pressi della frazione di Vallegrascia di Montegallo; la costruzione, precedente il 780, austera ed essenziale, è ingentilita nella facciata da un porticato in arenaria che offre un gradito riparo ai numerosi escursionisti che frequentano le vicine montagne. All'interno sono custoditi alcuni affreschi raffiguranti immagini delle Sibille e dei Profeti. Edificata lungo il "sentiero dei mietitori", l'antica chiesa, conosciuta anche come Chiesa delle Sibille, costituiva un importante punto di riferimento per quanti erano costretti a spostarsi dalla provincia ascolana all'Umbria e al Lazio per ragioni legate all'agricoltura e alla pastorizia. Punto di riferimento per la vita religiosa della gente di montagna e utile rifrigio per i viandanti, la chiesa permetteva inoltre di controllare l'importante nodo del Passo del Galluccio.

 

 

ABBAZIA DI SANTA MARIA DI RIO SACRO AD ACQUACANINA

Acquacanina si raggiunge facilmente dalla valle del Orienti, imboccando a Polverina la provinciale per Piastra e San Lorenzo al Lago, dal quale si risale in direzione di Bolognola. Dalla frazione di Meriggio, in breve si arriva alla romanica Chiesa di S. Maria de Merigu, oggi conosciuta come Abbazia di Rio Sacro, dopo che ha raccolto il titolo e l'eredità della scomparsa Abbazia i cui scarsi resti sono stati inghiottiti dal folto bosco dell'alta valle del Piastrone. Situata in località Vallefibbia, l'antica abbazia oggi scomparsa fu fondata all'inizio del Mille dai monaci benedettini che adottarono la riforma camaldolese di San Romualdo. La decadenza ebbe inizio quando, a seguito dell'estinzione della comunità benedettina, la chiesa fru affidata a un abate commendatario (sec. XVI). I monaci di Rio Sacro diedero un notevole impulso economico alla valle, soprattutto nel campo tessile, con lo sviluppo del panno di lana o saia. Lungo il Piastrone, in frazione Campicino, è ancora conservato l'antico mulino al quale era annessa la valca per la battitura dei panni di lana.

 

 

EREMITA DI BUGGERO A BOLOGNOLA

Dell'antico romitorio resta solo una piccola grotta di difficile accesso nel fosso che scende dalla Costa dei Frati verso il Piastrone, nel versante nord orientale del Monte Cacamillo. Secondo la tradizione nella grotta trovarono riparo alcuni raticelli.

 

 

ABBAZIA DI PIOBBICO A SARNANO

Immersa in un paesaggio incontaminato, ai piedi della selvaggia e orrida gola della Valle Tre Santi, a 5 km da Sarnano, lungo la strada che conduce a Bolognola, sorge la millenaria Chiesa di Santa Maria inter rìvora (tra i torrenti), dedicata ai Santi Maria e Biagio. Edificata nel 1059, presenta un'insolita pianta a due navate (quella di sinistra è stata abbattuta, ma rimangono gli archi a tutto sesto di accesso e una cappella) e attiguo monastero. Meritano una visita l'interno con tetto a capriate e i numerosi interessanti affreschi eseguiti tra il XIV e il XVI secolo, la cripta con 22 colonne e il presbiterio rialzato. Raggiunto il massimo fulgore nel Quattrocento, l'edificio cominciò a decadere quando papa Sisto V, nel 1585, donò la rendita dell'abbazia alla Collegiata della nativa Montalto.

 

 

SANTUARIO DELLA MADONNA DELL'AMBRO

Nel cuore dei Sibillini, a 6.5 km da Montefortino, in un grandioso canyon naturale scavato dalle limpide acque del torrente Ambro, tra pendici boscose e ripide pareti rocciose, sorge il Santuario della Madonna dell'Ambra, frequentata meta di gite e pellegrinaggi, ai piedi del massiccio della Priora e di Castel Maliardo. L'origine del complesso viene fetta risalire intorno al Mille; affidata ai Benedettini della vicina Abbazia dei Santi Vincenzo e Anastasio, passò al Capitolo di Fermo e dal 1890 è tenuta dai Cappuccini. L'attuale costruzione, del 1603, presenta una navata unica con sei cappelle laterali e, nell'abside, la Cappellina dell'Apparizione. Interessanti gli affreschi delle pareti laterali con Sibilla ed Episodi della vita della Vergine, opera di Martino Bonfini del 1610.

 

 

CHIESA DI SAN FRANCESCO DI ROCCABRUNA A VALCAJANO

Vicino alla località Pian di Picca, nei pressi di Sarnano, nella solitudine di un vasto pianoro, si trova un antico casolare oggi di proprietà privata, che ingloba un conventino e una piccola cappella con campanile a vela eretta sulle basi ancora visibili della torre dei Brunforte, antichi Signori della città di Sarnano. L'edifìcio fu costruito nel luogo dove sostò San Francesco, pochi anni dopo il celebre episodio narrato nei Fioretti.

 

 

COLLE SAN MARCO E MONTI DI ASCOLI PICENO

 

CONVENTO DI SAN LORENZO

Dal Pianoro sito sul Colle San Marco di Ascoli Piceno, nei pressi del Monumento ai Caduti della Resistenza, dove si parcheggia, si prende un sentiero che scende nel bosco fino a raggiungere i pochi ruderi del Convento di San Lorenzo. Le origini del complesso risalgono al 750, quando fu fondato sotto il vescovo Auclere da cenobiti che decisero di abbracciare l'ordine benedettino. Come si deduce da alcune immagini fotografiche dei primi del Novecento, l'edificio era a più piani. Abbandonato all'inizio del XIII secolo, perché troppo piccolo per contenere i numerosi monaci accorsi in seguito alla predicazione di San Francesco nel 1215, cadde in rovina fino all'attuale stato di quasi completa scomparsa. Rimangono alcuni muri perimetrali, una cisterna per l'acqua con resti di intonaco e parte della canalizzazione, una vasca scavata in un blocco di pietra e un'antica macina ricavata da un grande masso di travertino. Il convento sorgeva in una splendida posizione panoramica, su una piana dominante il sottostante Bosco di Carpinete e la Bassa Vane del Trento e a due passi dal suggestivo Dito del Diavolo, un gigantesco masso di travertino a forma di colonna, il cui nome fu probabilmente scelto dalla fantasia popolare in contrapposizione al carattere di santità del luogo.

 
 

GROTTA DEL BEATO CORRADO

Nei pressi del Convento di San Lorenzo, salendo per qualche minuto a destra verso la parete rocciosa e procedendo nel folto del bosco, si raggiunge la Grotta del Beato Corrado, una curiosa e affascinante cavità interamente scavata nel masso di travertino, dove visse i suoi ultimi anni il teologo francescano Corrado Miliani dei Conti Saladini che fu missionario in Africa, insegnante di teologia alla Sorbona di Parigi e infine eremita nella piccola grotta dove morì in odor di santità nel 1289. Una croce scolpita sulla pietra testimonia la destinazione d'uso della luogo, che divenne meta di numerosi pellegrinaggi e ancor oggi è capace di catturare l'escursionista per la grande suggestione del luogo.

 

 

EREMO DI SAN GIORGIO AI GRANITI DI ROSARA

Il romitorio si trova alle porte di Ascoli Piceno, nei pressi dello storico borgo di Casteltrosino. Procedendo da Ascoli in direzione della Fortezza Pia e del Convento dell'Annunziata si arriva a un bivio e si prende per Rosara; dopo circa 1 km si imbocca a sinistra una sterrata che conduce all'antico complesso architettonico. L'edificio, ora adibito a stalla e magazzino, presenta nel lato di accesso un porticato colonnato retto da volte a crociera con resti di affreschi raffiguranti Episodi della vita di San Francesco nelle lunette. Alcuni ambienti del piano terra sono stati ricavati dalla viva roccia; una serie di archi ingentilisce il lato prospiciente la valle. Il complesso sorge ai piedi delle placche di granito del Monte Rosara, in posizione dominante l'alta vallata incisa dal fiume Castellano che separa l'eremo dal prospiciente paese di Casteltrosino. Fondato probabilmente nel 1382 dal Comune di Ascoli con l'appoggio del Vescovo Pietro III Torricella per i Frati Clareni, il convento fu utilizzato dai Frati Minori fino alle soppressioni degli enti ecclesiastici del 1861, quando fu acquistato da privati.

 

 

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