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LA QUINTANA |
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La Giostra della Quintana è una rievocazione storica di origine medievale con giostra equestre, che si tiene ad Ascoli Piceno. Vi partecipano i sei Sestieri della città: Piazzarola, Porta Maggiore, Porta Romana, Porta Solestà, Porta Tufilla, Sant'Emidio. Essa si tiene due volte l'anno, a luglio e ad agosto. L'edizione di luglio (introdotta in modo stabile dal 1997) è dedicata alla Madonna della pace e si svolge la sera del secondo sabato, mentre l'altra (chiamata anche "della tradizione") nel pomeriggio della prima domenica di agosto in occasione della festa di sant'Emidio, patrono e primo vescovo storicamente attestato della città, in onore della quale è corsa. |
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L'intera manifestazione della Quintana si compone di vari eventi che
hanno svolgimento a partire dal mese di giugno. In ordine
cronologico sono: sestieri all'erta, il Giuramento dei Consoli, la
Lettura del Bando (che viene effettuata per entrambe le edizioni
della Giostra), il Palio degli Sbandieratori e Musici, il Saluto
alla Madonna della Pace, la Giostra di luglio, preceduta dal corteo,
il Palio degli Arcieri, l'Offerta dei Ceri, ed infine la Giostra di
agosto, anch'essa preceduta dallo stesso corteo che si svolge a
luglio, in onore del patrono della città. |
LA STORIA |
Le radici della
Giostra della Quintana sono antichissime, alcuni le fanno
risalire al IX secolo, quando i Saraceni invasero il territorio
dei Piceni. Questo spieghererebbe la presenza del busto da
colpire, posto sul campo di gioco, che rappresenta il moro,
nemico della fede. Dal punto di vista etimologico si considera
valida l'ipotesi che la parola quintana derivi dal francese
quintaine o dalla parola latina quintus. Riferire l'origine alle
storia romana trova giustificazione nell'abitudine dei legionari
di allenarsi, con la spada o con il giavellotto, a colpire un
palus, alto circa 6 piedi, ancorato al terreno della strada
dell'accampamento destinata al mercato ed alle esercitazioni
militari; tale strada era la via quintana, divideva il quinto ed
il sesto manipolo e da cui deriverebbe il nome della
competizione. |
Questi fondamentali
documenti ci restituiscono con una estrema vividezza quanto
avveniva in questa occasione che doveva essere solennizzata "con
solempnità de jochi et de balli, alegramente". In onore del
Patrono doveva, tra le altre cose, essere portato un pallium,
ossia un tessuto di velluto. |
La quintana faceva parte di una serie di giochi "apparecchiati" in occasione delle feste patronali, di cui costituivano l'elemento civile e ludico di maggiore interesse. Le cronache ci riferiscono infatti che la mattina del 5 agosto era dedicata alle varie funzioni religiose, mentre nel pomeriggio venivano allestiti tali giochi, che interessavano sia la piazza che la città. Le gare erano aperte dalla giostra dell'anello, che si disputava tra cavalieri a cavallo che, dopo una lizza al galoppo, avrebbero dovuto infilare, con una lancia, un anello appeso ad una catenina, fissata ad un palo posto in mezzo alla piazza. Esso era in argento, dal peso di quattro once e dal diametro di 10 cm circa, e costituiva anche il premio per il vincitore. Questa giostra fu disputata almeno fino al 1541. |
Piazza Arringo era il luogo dove si concludeva anche la corsa, che fu peraltro la manifestazione che si svolse con maggiore continuità nei secoli, arrivando alle soglie della II guerra mondiale, quando venne definitivamente sospesa, poiché ritenuta eccessivamente pericolosa. La "mossa" veniva data a Porta Romana e i cavalli percorrevano per intero il Corso (che derivò il suo nome proprio da tali gare), terminato il quale, svoltavano per dirigersi verso la piazza dove era collocato il traguardo, costituito da un pregiato drappo di velluto, premio per chi lo avesse toccato per primo. Analogamente alla quintana dunque, anche in questo caso il premio era un drappo di velluto rosso cremisi, in omaggio al martire Emidio, acquistato dal Comune ascolano sui maggiori mercati italiani. |
La corsa dei cavalli risulta inoltre
essere quella che ci ha restituito i maggiori documenti, sui
quali è possibile leggere, quasi annualmente e soprattutto
relativamente al Cinquecento, i nomi dei cavalli, dei cavalieri,
ed anche i vari componimenti poetici che venivano composti in
loro onore. |
Le prime due edizioni si svolsero il 5 agosto, così come avveniva dal Medioevo, successivamente fu presa la decisione di collocarla la prima domenica di agosto. Ogni edizione ha visto l'aggiungersi di nuovi costumi e nuove figure fino a raggiungere l'attuale composizione (più di 1500 figuranti) dell'imponente e sfarzoso corteo storico che precede le due giostre e che si muove, con il passo cadenzato dell'antica arte militare, accompagnato, per tutto il percorso della sfilata, dallo squillo delle chiarine, dal rullo dei tamburini e dagli sbandieratori che si esibiscono quasi ininterrottamente lungo il percorso di sfilata. |