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FERMO Parte Prima |
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Testi: www.turismo.marche.it |
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www.comune.fermo.it • uff.turismo@comune.fermo.it | ||
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Firmum Picenum, colonia romana dal 264 a. C., è probabilmente da inserire in un contesto culturale che va dalle popolazioni Villanoviane ai Piceni, grazie ad alcuni ritrovamenti archeologici che ne attestano la presenza nella zona intorno al IX-VIII secolo a.C. Traccia di grandissimo rilievo di quella che poi si trasformerà in una delle colonie romane più fedeli all'impero (cfr. motto della città "FIRMUM FIRMA FIDES ROMANORUM COLONIA", 207 a.C.) sono le cisterne romane opera maestosa del I sec. d. C. realizzata per la conservazione distribuzione delle acque piovane, ed il teatro, di cui rimane traccia sul versante Est della collina del Girfalco. Dopo la caduta dell'Impero Romano Fermo subì le invasioni barbariche, in seguito fu dominata dagli Ostrogoti sotto i quali visse un periodo di splendore. |
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Lotario I,
imperatore carolingio, immediato successore di Carlo Magno, nell'825
d.C. vi fondò una Schola (che poi Papa Bonifacio IX nel 1398
promuoverà a Studium generale, cioè Università). |
Nel 1211 Ottone IV
accordò a Fermo il diritto di zecca e molti papi vi batterono
moneta. |
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Nel 1502 Oliverotto Eufreducci si impossessò dello Stato facendo assassinare i maggiorenti della città, ma poi venne ripagato con la stessa moneta da Cesare Borgia che, dopo averlo invitato a Senigallia, lo fece uccidere insieme a Vitellozzo Vitelli e Paolo Baglioni. Ultimo signore della città fu Ludovico Euffreducci, nipote di Oliverotto, poi ucciso in battaglia a soli 24 anni dalle truppe del vescovo Nicolò Buonafede. Dal 1538 la città fa parte dello Stato Pontificio fino all'Unità d'Italia. Due vescovi di Fermo divennero poi papi: Pio II (cardinale Enea Silvio Piccolomini) e Sisto V (Felice Peretti, nato a Grottammare). Papa Sisto V nel 1585 ampliò e potenziò l'Università fermana, elevò la sede da vescovile in arcivescovile promuovendola a "metropolitana". Tra il 1809 e il 1815, durante il dominio di Napoleone Bonaparte, le Marche furono annesse al Regno d'Italia e divise in tre Dipartimenti: "Del Metauro" (fiume che sfocia in Adriatico a Fano) con capoluogo Ancona, "Del Musone" (scorre vicino a Recanati) con capoluogo Macerata e "Del Tronto" (il quale scorre al confine tra Marche e Abruzzo) con capoluogo Fermo e che comprende anche Ascoli e Camerino. Dopo la Restaurazione e il Congresso di Vienna (1815) le province tornano ad essere Pesaro, Ancona, Macerata, Camerino, Fermo ed Ascoli. |
Nel 1824 Leone XII riduce le province ("legazioni") marchigiane e sono
soppresse Camerino (unita a Macerata) e Ascoli (unita a Fermo);
successivamente al 1848 verranno di nuovo separate. Il 21 settembre
1860 Fermo è occupata dalle truppe piemontesi, guidate dal gen.
Pinelli, e con il plebiscito del 4-5 novembre Fermo votò a grande
maggioranza a favore della sua annessione all'Italia. |
OFFERTA TURISTICA BALNEARE |
Fermo ha 3 km di litorale a sud di Porto San Giorgio (località
Marina Palmense - Bandiera Blu 2017) e 4 km di litorale a nord
(località Lido di Fermo - Bandiera Blu 2017, Casabianca e Lido San
Tommaso). |
COSA VISITARE |
Il cuore della città è la rinascimentale Piazza del Popolo, già Piazza Grande, dove si trova il cinquecentesco Palazzo dei Priori, che ospita la Pinacoteca Civica (con importanti dipinti di scuola veneziana e marchigiana, oltre alla "Natività" del Rubens) e la Sala del Mappamondo (che prende il nome dal mappamondo disegnato dal cartografo Moroncelli di Fabriano nel 1713); all'interno della stessa struttura è ospitata la sezione archeologica "Dai Villanoviani ai Piceni". Altri edifici di notevole interesse circondano la piazza: il Palazzo degli Studi, che ospita la biblioteca comunale “Spezioli”, tra le più importanti e insigni per consistenza in Italia, e il Palazzo Apostolico, eretto nel 1532 come residenza dei governatori e dei legati pontifici. Fermo custodisce un preziosissimo teatro storico, il Teatro dell'Aquila, che si colloca tra i più imponenti teatri del Settecento delle Marche. |
Testimonianza della Fermo romana sono le cisterne romane, un'opera edilizia ipogea di età augustea (40 d.C.), della superficie di circa 2.000 metri quadrati, divise in 30 camere poste su 3 file parallele, realizzate allo scopo di accumulare acqua. Salendo in cima al colle Girfalco si raggiunge la Cattedrale, che conserva la stupenda facciata romanico-gotica del 1227. Da non perdere sono: la Chiesa di San Francesco, che conserva resti di affreschi di Giuliano da Rimini, uno dei più importanti seguaci di Giotto; la Chiesa concattedrale di San Domenico, la cui edificazione iniziò nel 1233 sull’area stessa dove sorgeva la chiesa di San Tommaso di Canterbury; la Chiesa di Sant’Agostino, uno degli edifici religiosi più conosciuti nel territorio di Fermo, impreziosita da affreschi di scuola giottesco-riminese, fabrianese e bolognese. Da non perdere la sede museale di Palazzo Paccarone, con il Museo di Scienze "Tommaso Salvadori", che include la collezione ornitologica, e il Museo Polare Silvio Zavatti. |
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TIPICITÀ ED EVENTI |
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I più noti prodotti tipici del fermano sono la caciotta del fermano, il ciauscolo e il vino cotto. Il frustingo è il dolce natalizio tipico di Fermo: l’impasto è a base di fichi secchi, uva passa, mandorle, noci, vino cotto, aromatizzato con l’aggiunta di cacao, caffè, rhum, buccia grattugiata di arancio e limone, canditi e spezie come la cannella e la noce moscata. L’evento di maggior rilievo di Fermo è la Festività di Maria Assunta, celebrata il 15 agosto, data in cui si svolge il Palio della Cavalcata dell'Assunta a partire dal 1982. Durante l'anno il Festival Tipicità celebra i sapori e altre eccellenze del Made in Marche. |