PORTO SANT'ELPIDIO


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Piazza Garibaldi

 

 

Porto Sant'Elpidio è stato istituito come comune autonomo il 14 novembre 1952, data dalla suddivisione amministrativa della città di Sant'Elpidio a Mare nel secondo dopoguerra.
Da alcuni scavi nella zona interna del comune (Fonteserpe, Pescolla, Pian Di Torre) si sono trovati molti reperti archeologici importanti, che confermano la presenza di alcune sepolture villanoviane.
Dell'epoca medioevale si ritrovano mappe in cui già nel 1500-1600 si legge di un piccolo paesino sulla costa, col nome di "Porto San Lupidio", con mare pescoso e poco lontano dal castrum Castri, fortezza militare andata distrutta in epoca medievale. Nonostante il passare degli anni e la continua immigrazione dal Sud Italia, il paese è rimasto abbastanza piccolo fino al 1952, in cui ottiene l'indipendenza comunale da Sant'Elpidio a Mare, cambiando nome da "Porto di Sant'Elpidio a Mare" a "Porto Sant'Elpidio".

 

 

La Stazione delle Ferrovie dello Stato ha favorito anch'essa un aumento fortissimo della popolazione e dell'immigrazione da Sud. Un evento legato alla ferrovia è stato quello della visita alla città del principe Umberto I di Savoia. Il suo nome viene ricordato in un tratto della Statale 16 che attraversa completamente il comune.
Un altro evento di importanza fu l'alluvione, accaduto negli anni cinquanta. In quei giorni le piogge torrenziali gonfiarono i letti dei fossi presenti e l'assoluta mancanza di una rete fognaria inasprì il problema. In poco più di un giorno una grossa quantità di fango e acqua invase le strade, impedendo l'arrivo degli scarsi soccorsi e distruggendo moltissime case povere, oltre a rendere molti raccolti inutilizzabili. La ripresa da quel disastro fu lenta, ma la vita ricominciò poco tempo dopo.

 

Chiesa della S.S. Annunziata

 

 

 

All'interno del caratteristico centro storico di Porto Sant'Elpidio possiamo ammirare la Chiesa di Maria Santissima Annunziata, edificata nel XI secolo, che conserva al suo interno numerose opere di artisti locali.

 

    Santuario
    Santa Maria della Corva

Detto anche Santuario S. Maria della Corva, il nome sembrerebbe derivato dalla parola curva che si riferisce alla forma del crinale sul quale è situata la chiesa; ma in alcuni documenti antichi essa è ricordata come chiesa rurale della Corba, dedicata in origine a S. Giovanni Battista. L’edificio originale risale al XVI secolo (precisamente al 1548), ma venne successivamente rimaneggiato ed ampliato ad opera dell’Arcivescovo di Fermo Alessandro Borgia nel 1745. La facciata, rifatta nel 1904, è segnata da lesene e conclusa da un timpano. Nella chiesa, che all’inizio era una semplice cappella di campagna, si venera la statua di Maria SS. Addolorata, a cui è legato un evento prodigioso verificatosi il 25 luglio del 1829, quando il Simulacro della Madonna Addolorata aprì le sue braccia, in modo inspiegabile, davanti a numerosi testimoni. Si gridò al miracolo e il fatto attirò moltissimi fedeli. Da allora il santuario è meta di pellegrinaggi dai paesi vicini, così nel 1958 Mons. Norberto Perini elevò la Chiesa di S. Maria della Corva a Santuario Mariano. Sebbene la piccola chiesa della Corva mantenga ancora oggi il suo carattere semplice e rurale, il Santuario ha subito nel tempo un notevole ampliamento.

 

 

 

Lo sviluppo del Santuario si deve soprattutto all’intraprendenza e all’azione pastorale del parroco d. Pino, amatissimo ed ancora oggi ricordato con affetto da tutti i parrocchiani. Nel 1977 fu realizzato un locale laterale per ampliare la capienza del santuario. Nella chiesa poi è stato aggiunto un prezioso mosaico che incastona in modoelegante la nicchia dove oggi si venera il Simulacro della Madonna Addolorata.

 

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