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RECANTI Parte Prima |
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Testi e fotografie: Wikipedia |
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www.comune.recanati.mc.it | ||
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Recanati sorge sulla cima di un colle, la cui cresta
tortuosa è quasi pianeggiante, a 293 m s.l.m., tra le
valli dei fiumi Potenza e Musone. Dista circa 20 km dal
capoluogo Macerata, 8 km da Loreto e poco meno di 40 km
da Ancona. |
Dell'origine del primo centro abitato di Recanati non si
hanno notizie certe. Sicuramente i territori circostanti
furono abitati già in epoca preistorica dalla
popolazione dei Piceni, diffusi nella regione. In epoca
romana, lungo la valle del fiume Potenza, allora
navigabile, sorsero due importanti città: Potentia, in
corrispondenza della foce e Helvia Recina, anche detta
Ricina, verso l'interno. |
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Piazza Leopardi |
Nel
1798 la città subì l'occupazione francese da parte delle
truppe napoleoniche. La partecipazione ai moti
risorgimentali del 1831 costa la vita al recanatese
patriota della libertà Vito Fedeli, chiuso in un carcere
pontificio. Nel 1848 Giuseppe Garibaldi volle transitare
nella città di Giacomo Leopardi per soccorrere Roma, la
capitale della Repubblica Romana, a cui Recanati
apparteneva[5]. |
Nel
1937 con R.D. n° 1335, convertito nella Legge 2255,
viene istituito il Centro Nazionale di Studi
Leopardiani, la cui sede era stata progettata da
Guglielmo De Angelis d'Ossat. Nel 1968, il politico
recanatese Giacomo Brodolini, eletto nelle file del PSI
viene nominato Ministro del lavoro e della previdenza
sociale nel secondo governo di Mariano Rumor
(1968-1969). Da Ministro, introdusse fondamentali
riforme nel mondo del lavoro: il superamento delle
gabbie salariali, la ristrutturazione del sistema
previdenziale e l'elaborazione dello Statuto dei
lavoratori sono solo alcune delle iniziative di cui fu
promotore. |
Palazzo Leopardi |
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Palazzo Leopardi: è
la casa natale del poeta, affacciata su Piazzetta Sabato del
Villaggio. Tutt'oggi il palazzo è abitato dai discendenti e aperto
al pubblico. Esso venne ristrutturato nelle forme attuali
dall'architetto Carlo Orazio Leopardi verso la metà del XVIII
secolo. L'ambiente più suggestivo è senza dubbio la biblioteca, che
custodisce oltre 20.000 volumi, tra cui incunaboli e antichi volumi,
raccolti dal padre del poeta, Monaldo Leopardi. |
L'Orto è situato a poca distanza da Palazzo Leopardi e nel 2017 è stato dato in concessione al FAI, che lo gestisce e ne ha curato il restauro. Sulle mura esterne al giardino c'è una lapide con le iniziali dell'idillio L'Infinito (1819), mentre costeggiando queste mura in direzione del Centro Nazionale di Studi Leopardiani si trovano i resti, ricomposti per anastilosi, della primitiva tomba di Giacomo Leopardi a Napoli. |
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La biblioteca di casa Leopardi |
Giacomo Leopardi |
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Palazzo Antici-Mattei |
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Palazzo Antici-Mattei, casa della madre di Leopardi, Adelaide Antici Mattei, edificio dalle linee semplici ed eleganti con iscrizioni in latino. Si trova su via Antici, ha un aspetto tardo settecentesco, diviso da cornice marcapiano in due livelli: il primo scandito da un ordine di quadrotte in conci di pietra bianca, e dal portale di ingresso architravato, il secondo da ordine regolare di finestre rettangolari. Di fronte questo palazzo si trovano le scuderie fatte erigere dal cardinale Tommaso Antici, che mostrano una facciata concava neoclassica, in mattone a vista, con un grande portale centrale che occupa lo spazio d'altezza sino in cima, dove culmina a timpano triangolare, fasciato dagli stipiti a bugna, e con ai lati due nicchie, mentre i pilastri estremi sono inquadrati da paraste a capitelli ionici e da oculi con busti. Palazzo Antici custodisce un importante archivio che proviene dalla famiglia romana dei Principi Mattei. |
Chiostro di Sant'Agostino |
Statua di Giacomo Leopardi nella piazza comunale |
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Chiesa e chiostro di Sant'Agostino (XIII secolo) in Piazza Pietro Giordani, fu costruita assieme al convento degli Eremitani di San'Agostino nel 1270 e rifatta un secolo dopo assieme alla cattedrale. Il portale in pietra d'Istria (1485) è di Giuliano da Maiano, mentre l'interno fu rifatto alla fine del XVII secolo su disegno del Ferdinando Galli da Bibbiena, con pale realizzate dal Pomarancio, Pier Simone Fanelli, Felice Damiani e residui di affreschi di Giacomo da Recanati. Vi sono poi opere di Antonio Calcagni che qui è sepolto. Torre del Passero Solitario: nel cortile del chiostro di Sant'Agostino è visibile la torre, la cui cuspide a cartoccio fu decapitata da un fulmine nella metà del XIX secolo, resa celebre dalla poesia "Il passero solitario". |
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La torre ha impianto quadrangolare, risalente al XIII secolo, con quattro arcate per la cella campanaria. La parte superiore è più movimentata, ornata nelle quattro facciata da archetti pensili, e in cima da quattro piccole cuspidi angolari. |