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TOLENTINO Parte Prima |
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Testi: Vikipedia |
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www.comune.tolentino.mc.it | ||
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Tolentino, il cui centro storico è ancora oggi delimitato per lunghi tratti dalle mura duecentesche, conserva opere d'arte e monumenti di notevole valore. Città d’arte tra le più note e frequentate delle Marche, in posizione strategica nella valle del Chienti, fu municipium romano e precedentemente fu centro piceno, come raccontano le numerose necropoli rinvenute nella zona. La Basilica di San Nicola, la cui facciata è rivestita in travertino, è di grande interesse artistico; in particolare il portale, opera dello scultore fiorentino Nanni di Bartolo detto il Rosso, in cui si fondono mirabilmente elementi del gotico fiorito ad effetti spaziali tipici del primo Rinascimento. Il chiostro agostiniano risale alla prima metà del XIV secolo: esso rappresenta il più antico esempio di chiostro degli ordini mendicanti in Italia. Il luogo di maggior interesse artistico del complesso tolentinate è costituito dal "Cappellone di San Nicola": la sala è rinomata soprattutto per la sua decorazione pittorica, una delle più vaste e meglio conservate dei primi anni del Trecento, opera delle maestranze riminesi guidate dal pittore Pietro da Rimini. |
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La decorazione,
condotta ad affresco, occupa tutta la vasta aula. Da visitare anche
il Museo degli Ex-Voto, il Museo delle Ceramiche, il Museo
dell’Opera e le Esposizioni permanenti di presepi. In Piazza della
Libertà si trova la torre campanaria della Chiesa di San Francesco,
divenuta il simbolo della città grazie all'orologio a quattro
quadranti che rappresentano le fasi lunari, le ore italiche, l'ora
astronomica e i giorni della settimana e del mese. |
Nel territorio dei
comuni di Tolentino e Urbisaglia sorge l'Abbazia di Fiastra, uno dei
monumenti più insigni e meglio conservati dell’architettura
cistercense in Italia, con il suo particolare stile di transizione
dal Romanico al Gotico. |
Basilica di San Nicola di Tolentino |
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La basilica, in
origine intitolata a San Giorgio, venne costruita fra il XIII secolo
ed il XIV secolo per poi essere completata ed arricchita nei secoli
successivi. |
Sul lato sud si apre il chiostro agostiniano, di origini trecentesche e molto alterato nei secoli in base alla crescita del monastero. Soprattutto nel XVII secolo il chiostro venne ristretto per la costruzione di nuove celle per i monaci e delle cappelle laterali della chiesa. Le gallerie del chiostro presentano su tutte le pareti scenografici affreschi barocchi raffiguranti le Storie di San Nicola, eseguiti tra il 1690 e il 1695 da Giovanni Anastasi e Agostino Orsoni. |
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Cappellone di San Nicola |
Il Chiostro |
L'interno è il frutto di un grande cantiere durato sino alla seconda metà del XV secolo, anche se negli anni successivi si ebbero ulteriori modifiche, come nel 1632 quando si deliberò la costruzione delle cappelle laterali, quattro per lato. L'attuale aspetto dell'aula è dovuto al rifacimento ad opera dell'architetto fermano Giovanni Battista Carducci nella seconda metà del XIX secolo. Di grande effetto è il soffitto a cassettoni lignei dorati, voluto dal vescovo agostiniano Giambattista Visconti e realizzato da Filippo e Piero da Firenze tra il 1605 ed 1628. L'opera ebbe il costo di 40.000 scudi romani. Sull'altare maggiore c'era anticamente un polittico del tolentinate Marchisiano di Giorgio del XVI secolo, oggi è rimasta soltanto la Deposizione, conservata all'interno del Museo della Basilica. |