|
||
GOLA DEL FURLO |
||
|
||
Testo e immagini: Wikipedia |
||
riservafurlo@provincia.ps.it | ||
|
|
|
Geologicamente la
vallata del Furlo ha grande interesse. Qui affiorano le rocce
calcaree di origine marina della successione meso-cenozoica
umbro-marchigiana: Calcare Massiccio, Corniola, Rosso Ammonitico,
Calcari del Bugarone (Giurassico); Maiolica, Marne a Fucoidi e
Scaglie, Bianca e Rossa (Cretaceo). Nella parte alta della Scaglia
Bianca è riconoscibile il livello Bonarelli, nero, bituminoso, che
segna il limite tra Cenomaniano e Turoniano e rappresenta un
orizzonte guida per tutta l'area umbro-marchigiana. |
Di qui
passò l'imperatore romano Onorio nel 404, dopo la vittoria
sui Visigoti di Alarico, per recarsi al trionfo di Roma.
Vitige nel 538, in piena guerra gotica, fortificò il passo,
fece chiudere i due accessi alla galleria e vi pose un
presidio di 400 Ostrogoti, che furono poi vinti dai soldati
di Belisario facendo precipitare dall'alto grossi macigni.
In seguito occupato da Totila, fu potentemente fortificato,
ma nel 553 lo conquistò Narsete. Tra il 570 e 578, il passo
venne preso dai Longobardi che ne distrussero le
fortificazioni. |
|
Durante
la seconda guerra mondiale, il Furlo visse momenti di
tensione, ma non fu teatro di feroci scontri. Gli anni
settanta furono invece anni devastanti, soprattutto per
il paesaggio, rovinato dall'attività delle cave di
pietra. |
|
Per consentire un
più agevole passaggio di persone e veicoli, fu fatta scavare,
dall'imperatore Vespasiano, una galleria nel punto più stretto della
gola che fu detta "petra pertusa" o "forulum" (piccolo foro), da cui
"Furlo"; accanto a essa si trova un precedente varco di epoca
etrusca, lungo 8 m, largo 3,30 m e alto 4,45 m, e una piccola
chiesetta, detta della Botte, un tempo abitata da un eremita. |
|
Al disopra dell'ingresso nord-orientale è ancora visibile l'iscrizione: IMP(erator) CAESAR AUG(ustus) – VESPASIANUS PONT(ifex) MAX(imus) – TRIB(unicia) POT(estate) VII IMP(erator) XVII P(ater) P(atriae) CO(n)S(ul) VIII – CENSOR FACIUND(um) CURAVIT (l'ultima asta dell'VIII è probabilmente un'aggiunta), che stabilisce il compimento dell'opera tra il 76 e il 77 d.C. La galleria è lunga 38,30 m, larga al massimo 5,47 m, alta 5,95 m; è tutta scavata nel calcare compatto mediante scalpello, di cui si vedono i tagli a gradina, ed è senza rivestimento. Dagli anni ottanta del Novecento il Passo del Furlo è solcato dalla superstrada, con due nuove gallerie lunghe 3391 m, e ciò ha permesso di liberare dal traffico veloce il vecchio tracciato stradale. |
|