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LA NAVIGAZIONE COSTIERA |
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IL FLUSSO DEI PASSEGGERI SI ACCENTUA SEMPRE DI PIU' |
La motonave Gloria insufficiente per la linea Numana - Senigallia |
Se si disponesse di una nave più veloce e più capace si potrebbe estendere il percorso della linea fino a Rimini. |
Il 18 luglio dello
scorso anno, la motonave Gloria partiva dallo Scalo Vittorio
Emanuele III per inaugurare la linea di navigazione Senigallia -
Ancona - Portonovo - Numana. |
La motonave "Gloria" in una cartolina dell'epoca. |
Sotto il ponte la
sala nautica e un altro locale dotato di cuccette. Infatti la
Gloria, usata per piccole traversate (ad esempio Ancona-Zara),
potrebbe portare 12 passeggeri. Infine i servizi igienici. Da "IL MESSAGGERO DI ANCONA" Domenica 24 luglio 1960 |
Alle parole, spese per questa tanta decantata linea di navigazione, non seguirono la concretezza dei fatti. Il 18 luglio 1959 iniziò con la motonave GLORIA la linea di navigazione Ancona - Portonovo - Numana, che con alterne vicende terminò dopo soli sei anni nel 1965. |
CORRIERE ADRIATICO - Venerdì 19 luglio 1996 |
Al lavoro sulla rotta che il Comune vorrebbe ripristinare. |
Da mezzo da sbarco USA a romantica motonave. |
- Gloria, che mito - |
Guido Alba, "ogni corsa, un assalto" |
Formidabili quegli
anni. Avanti e indietro a staccare biglietti e a vendere chinotti
sul Gloria. O sulla Gloria, a seconda delle preferenze. Perché in
sei anni di onorato servizio, non riuscirono mai a mettersi
d'accordo sul sesso. Chi gli dava del maschile, chi del femminile.
<<Comunque, era un bel pezzo di motonave, non c'è dubbio>> ricorda
quel bigliettaio, oggi settantatreenne, Guido Alba. <<Guardi qua
com'ero bello>> indica sulla foto, aprendo il libro dei ricordi. Su
un punto, ad ogni modo erano tutti d'accordo. Andava piano. Lenta
come una lumaca. Anzi, come una Gloria, La gente l'aveva presa in
prestito per bacchettare chi in città non rispettava gli
appuntamenti. Andava piano ma erano tutti contenti. Perché così
potevano scrutare ogni metro di costa. E alla fine, dopo quasi
un'ora, arrivava. Dove? A Portonovo. A Numana. Il collegamento via
mare da Ancona per le spiagge del Conero faceva sempre il tutto
esaurito. A 250 lire, 350 nei festivi (prezzi del '64), a corsa. |
Cinquantasei tonnellate di stazza, velocità 12 miglia, la nostra - o il nostro, vedi sopra - era già bella che pronta per la sua nuova avventura. Quel mezzo da sbarco era stato trasformato in un romantico (quanti innamorati imbarcati) vaporino per turisti, capace di trasportare fino a 140 passeggeri. A gestire il collegamento con Portonovo era l'Atma. Guido Alba staccava i biglietti andando su e giù con l'ascensore del passetto. Una mattina, il portiere della struttura, Zaccarelli - il padre del famoso calciatore, anche lui dipendente dell'Atma - lo cercò tutto trafelato. Lo trovò. E lo avvertì: <<Alba, corri dal direttore, che ti deve parlare>>. |
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Alba, all'epoca poco più che trentenne, corse. <<Che vorrà mai?>>. <<Alba - gli chiese il direttore - a lei il mare piace?>>. Fu così che dal 18 luglio del '59, il giorno del viaggio inaugurale, si trovò in servizio in coperta a smistare i passeggeri. <<Che entusiasmo - racconta - ogni corsa era tutto esaurito. Venivano da tutte le Marche. Si imbarcavano ad Ancona, a Senigallia e via, verso la Riviera del Conero>>. La Gloria faceva una corsa alla mattina e una al pomeriggio. Dal porto raggiungeva Senigallia, poi ancora Ancona, quindi Portonovo, sino a Numana. |
Alba Guido |
Equipaggio ristretto. Un comandante, un marinaio, due motoristi e un bigliettaio con funzioni da barista: Guido Alba. <<Del resto - ricorda - a quei tempi era l'unico mezzo per raggiungere Portonovo. E a Numana arrivava solo qualche corriera. Ogni volta era un assalto. E sa cosa succedeva? Che durante il tragitto si sporgevano tutti sul lato destro, il lato della costa. Il Passetto, la Vela, le Due Sorelle. Era uno spettacolo che nessuno si voleva perdere. Il comandante sovente era costretto ad invitare i passeggeri ad abbandonare quel lato. Rischiavamo di capovolgerci...>>. Ma il mare non era sempre amico. <<Intendiamoci, se le condizioni non erano promettenti, non si pativa. Mi ricordo che il Roberto Barigelli, il primo comandante della Gloria, controllava le condizioni del mare facendo un giro per la città. Come? Abitava in via Goito. Per venire a lavorare, prendeva una moto. E in moto, prima di andare in porto, andava al Passetto, in via Panoramica a scrutare il mare. Qualche volta serviva a poco. Mi ricordo il ferragosto del '59 a Portonovo. Stavamo facendo salire i passeggeri per il ritorno. Improvvisamente si fece buio. Decidemmo allora di partire subito. Al Trave ci trovammo in mezzo ad una burrasca. E i passeggeri raggiunsero Ancona rifugiandosi sotto coperta. Non era stato certo piacevole>>. Quisquilie, rispetto alle giornate radiose che la Gloria - o il Gloria, vedi sopra - ha collezionato in sei anni di onorato servizio. E poi? Perché la Gloria andò in pensione? <<A metà degli anni settanta i mezzi di trasporto erano aumentati. C'era sempre meno gente. E la motonave non andava veloce. Decisero di interrompere>>. E il bigliettaio della Gloria che pensa, adesso, del Comune, che vuol ripristinare il servizio? <<Beh, penso bene. Sarebbe una buona cosa, credo, con tutte le auto che ci sono a Portonovo. Però devono risolvere due problemi. Le corse, innanzitutto. Serve un mezzo velocissimo per farne tante, perché tanti ne porti, molti di più potrebbero voler tornare. Quella volta, ricordo che alla sera decine e decine di persone restavano a terra perché non c'era posto. Poi devono risistemare il molo. Ai miei tempi, i primi anni a Portonovo ci accoglieva Aroldo Giacchetti che con una barca trasportava i bagnanti dalla motonave a riva. Poi costruirono quel moletto. Ma oggi non basterebbero né quel moletto, né uno come Giacchetti...>>. |
A Portonovo commenti generalmente positivi |
Sarebbe un successo ma il molo è da rifare |
<<Si che me la ricordo, la vecchia Gloria. Era una barchetta, niente di più. Nemmeno adatta per il mare, ma un vaporetto da fiume>>. Aroldo Giacchetti aggrotta la fronte scura, arsa dalla salsedine, come un vecchio lupo di mare, mentre riacciuffa nella memoria l'immagine della Gloria bianca, che solca le acque della Portonovo ancora selvaggia di tanti anni fa. <<Partiva da Ancona e arrivava fino a Numana, facendo scalo qui a Portonovo>> ricorda Aroldo, indicando le acque blu della baia della terrazza del suo elegante stabilimento balneare. Dallo stesso punto dove, quaranta anni fa, aspettava l'arrivo della Gloria, per andare a prendere con la sua barca, i passeggeri, e trasportarli a riva. <<Si, ho letto che hanno proposto di ripristinare il traghetto. Come idea non è male, però, speriamo che il vaporetto sia fatto come si deve. Con la Gloria, che stava a galla a malapena, ci siamo presi tanti di quegli spaventi. Il Conero è infido con i suoi giochi di correnti: il mare cambia in un attimo. Certe rivolture improvvise, come si dice da noi, con la Gloria piena di gente, che faceva su e giù sui cavalloni delle onde>>. Dal vaporetto Gloria al bus del mare: l'assessore Venanzi ha rispolverato il vaporetto come soluzione per alleggerire gli ingorghi di auto, moto e motorini. Un servizio di navette da Ancona alla baia, con scalo a Mezzavalle. La gente ieri in spiaggia non parlava d'altro. Tanta curiosità. <<Un'idea davvero simpatica, che trova la mia piena approvazione - dice Marcello del ristorante <<Il laghetto>> - stamattina in spiaggia, si è diffusa subito la notizia e ho sentito commenti tutti favorevoli al bus di mare. A mio parere, va molto più incontro alle esigenze della gente il traghetto rispetto all'autobus>>. Anche Marisa del ristorante <<Emilia>>, trova il vaporetto un servizio davvero utile: <<Di certo servirà a stimolare di più la gente a venire a Portonovo. Basta che sia garantita la sicurezza: mi ricordo bene la Gloria degli anni Cinquanta: era proprio una bagnarola>>. Insomma, l'idea del bus del mare sembra riscuotere ampio successo. <<Vedendo l'attività che svolgono le due barche private che partono per le due Sorelle - dice Fabrizio Giacchetti del ristorante <<il Molo>> - penso che il vaporetto avrebbe un grande successo. A tanti anni di distanza, ripristinarlo - conclude - è un bella cosa per Ancona>>. Ma nel coro delle voci favorevoli degli operatori turistici di Portonovo, c'è anche chi solleva qualche perplessità. E' Roberto Fiorini, proprietario dello stabilimento <<La Capannina>>: <<Innanzi tutto - fa - quanti giorni alla settimana dovrebbe essere attivo questo vaporetto? E poi, quanta gente porta? A mio parere una navetta che porterà massimo ottanta persone, novanta persone, che, con il mare mosso, non può fare servizio, non risolve un bel niente dei problemi di Portonovo. E poi, dove dovrebbe attraccare? non abbiamo mica un molo? Sono solo utopie, che non hanno concretezza e fanno spendere un sacco di soldi al Comune. Fare due strade a senso unico, asfaltando quella che va dall'Hotel Internazionale alla chiesetta, oppure fare dei parcheggi a monte: queste sono soluzioni concrete, secondo me>>. Aspettando strade e parcheggi, godiamoci l'attesa per questa possibile gita in vaporetto. |
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Aroldo Giacchetti |
Marcello de "Il Laghetto" |
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