II

LA NAVIGAZIONE COSTIERA


 
IL FLUSSO DEI PASSEGGERI SI ACCENTUA SEMPRE DI PIU'
 
La motonave Gloria insufficiente per la linea Numana - Senigallia
 
Se si disponesse di una nave più veloce e più capace si potrebbe estendere il percorso della linea fino a Rimini.
 

Il 18 luglio dello scorso anno, la motonave Gloria partiva dallo Scalo Vittorio Emanuele III per inaugurare la linea di navigazione Senigallia - Ancona - Portonovo - Numana.

La coraggiosa iniziativa, presa dall'A.T.M.A. con il concorso dell'E.P.T. giungeva a proposito per colmare una grave deficienza nell'organizzazione turistica della città e della Riviera del Conero.

La Dorica vista dal mare ha una sua innegabile attrattiva e d'altra parte non si può dire di conoscere il Conero senza avere visto, dal largo, le sue pendici che s'immergono in acque di un verde azzurro trasparente, indimenticabile per la sua bellezze.

Prima questi spettacoli erano a quei pochi fortunati che disponevano di una barca a motore in grado di compiere il periplo del Conero (infatti non si può pretendere di fare un così lungo percorso con una barca a remi o peggio con un moscone.) Per tutti gli altri la visione di queste autentiche bellezze della natura era necessariamente episodica e frammentaria, limitata a quei pochi tratti che si possono percorrere con una barchetta, facendo base a Portonovo, a Sirolo, a Numana o al Passetto. Adesso chiunque voglia, con una spesa modesta, può salire sul bianco battello e vedere passare lentamente davanti a sé tutto ciò che di più bello possono offrire la Dorica e il Conero.

Il porto d'Ancona e i maestosi cantieri navali, su in alto il Duomo e il faro, poi man mano la grotta azzurra, la punta di Pietralacroce, il lungo scoglio del Trave, la baia di Portonovo ornata di quei due gioielli che sono la chiesetta romanica di Santa Maria e il Torrione settecentesco.

Infine, prima di giungere a Sirolo e a Numana, ci viene offerto il pezzo grosso dello spettacolo: le selvagge pendici del Conero, con i loro mille anfratti e mille insenature, alle quali quasi sembrano montare la guardia gli scogli delle - Due Sorelle -.

Sono cose ignorate dalla maggior parte degli anconetani, che anche se le hanno viste, non le hanno mai guardate dal punto di vista più incantevole: da una nave al largo.

Facciamo pertanto un invito a quegli anconetani che affrontano lunghi viaggi, disagi e spese non indifferenti per vedere cose lontane: non dimenticatevi delle bellezze di casa vostra e approfittate della possibilità che è data di vedere uno spettacolo indimenticabile.

Siamo saliti a bordo della motonave Gloria, gentilmente accolti dal comandante, il capitano di lungo corso Elisio Scorcelletti. La Gloria è una ex-vedetta americana, che quando era ancora dotata dei suoi due motori a benzina, poteva raggiungere la non indifferente velocità di 35 nodi. Il suo scafo è stato quindi studiato per raggiungere le grandi velocità, ha una linea slanciata ed elegante, tiene assai bene il mare.

In seguito alle trasformazioni che la nave ha subito per adattarla al trasporto passeggeri, i suoi motori sono stati sostituiti con due Diesel Grammarine della potenza, ciascuno di circa 150 cavalli. La velocità attualmente oscilla dalle 9 alle 12 miglia orarie.

Non è molto grande, stazza solamente 56 tonnellate, ma è dotata di quanto di meglio si possa desiderare da un battello di questo tipo: a poppa un fornitissimo bar e stato ricavato da un locale già adibito a cuccette. Al centro della nave troviamo la plancia dotata, in piccolo, di tutti gli strumenti necessari alla navigazione costiera. Vi è anche il radiotelefono il quale attraverso la stazione radio di Ancona P.T. può essere collegato con la rete telefonica nazionale ed internazionale. Il collegamento con la rete urbana di Ancona costa 1200 lire per ogni unità telefonica; per telefonare in un'altra località il costo è di 1200 lire più l'importo della telefonata interurbana da Ancona alla località desiderata.

Già molti passeggeri hanno usufruito di questa comodità specialmente per telefonare a qualche città del Nord Italia o all'estero.

 
   

La motonave "Gloria" in una cartolina dell'epoca.

 

Sotto il ponte la sala nautica e un altro locale dotato di cuccette. Infatti la Gloria, usata per piccole traversate (ad esempio Ancona-Zara), potrebbe portare 12 passeggeri. Infine i servizi igienici.

La motonave potrebbe portare sul suo ponte ben 140 passeggeri, ma il Registro navale, per ragioni di sicurezza, ha consentito solo una capacità di 100 passeggeri.

I mezzi di salvataggio consistono in diverse grandi zattere della portata di 12 persone, in modo da assicurare, con largo margine, la sicurezza di tutte le persone trasportate e dell'equipaggio.

La motonave Gloria prima di essere acquistata dall'A.T.M.A. era adibita alla linea Napoli - Capri ed è giunta ad Ancona via mare circumnavigando la penisola. L'equipaggio è composto di 5 persone: il comandante cap. Scorcelletti, il capo motorista Tanganelli, un altro motorista e due marinai. Inoltre un fattorino per i biglietti. Tutti i componenti dell'equipaggio sono gentilissimi con il pubblico e vorremmo portarli ad esempio a molti loro colleghi adibiti ai mezzi di trasporto terrestri. L'anno scorso il servizio era stato accolto con una certa freddezza dagli anconetani mentre entusiastica era stata l'adesione dei turisti stranieri.

Tutta l'iniziativa, nonostante il cattivo tempo che caratterizzò il 1959, ebbe subito successo. La motonave fece la spola tra Ancona e Numana dal 18 luglio al 20 settembre, per 64 giornate effettive su 83. Infatti nelle rimanenti diciannove giornate le proibitive condizioni del mare costrinsero i dirigenti dell'A.T.M.A. a interrompere il servizio.

I viaggiatori trasportati furono ben 5648 con una media di 88.3 unità giornaliere e una punta massima di 449.

Quest'anno anche gli anconetani si sono accorti che questo servizio esiste e il flusso dei passeggeri sta superando le più rosee previsioni.

In giugno il servizio è stato effettuato 26 giorni su 30 e i passeggeri sono stati 2080. Una maggior sfortuna ha incontrato il Gloria nel mese di luglio a causa del tempo, infatti su 17 giorni solo in 13 ha potuto regolarmente compiere i suoi viaggi, ma il successo di pubblico è stato senza precedenti, infatti i passeggeri sono stati 1880, con una media giornaliera di 144. Domenica 17 luglio è stato battuto ogni precedente record: i passeggeri sono stati 521 e sarebbero potuti essere quasi il doppio se la capienza della nave fosse stata maggiore. Molti infatti sono rimasti a terra.

Ad Ancona si sale a bordo con un comodo scalandrone, anche se di piccole dimensioni, a Portonovo e a Numana invece la nave non può ancora attraccare e si ferma una ventina di metri al largo. Due grosse barche effettuano il trasbordo dei passeggeri. Tuttavia è in avanzata fase di costruzione, a Portonovo un moletto in cemento armato, che consentirà di scendere e salire senza trasbordi, con un notevole guadagno di tempo. Si prevede che nella prissoma settimana il molo sarà attivato.

Per Numana bisognerà attendere ancora, per quest'anno non vi è alcuna previsione, ma certamente l'anno venturo la soluzione sarà trovata e messa in atto.

Ed ora che l'iniziativa ha preso piede e viene man mano perfezionandosi con la costruzione dei moletti, sarebbe già opportuno pensare al futuro e continuare quella politica coraggiosa e lungimirante che in questa materia hanno dimostrato l'A.T.M.A. e l'E.P.T.

Come si è visto già qualche volta si è reso necessario per ragioni di capacità, lasciare molte persone a terra e non dubitiamo che la cosa si ripeterà molte volte. Insomma la Gloria per il successo che sta ottenendo comincia a dimostrarsi inadeguata. E' troppo piccola e troppo lenta. Non dubitiamo che una unità in grado di portare duecento persone si renderà necessaria nei prossimi due anni, per poter soddisfare tutte le richieste del pubblico.

Noi auspichiamo quindi la costruzione o l'acquisto di una nuova motonave di maggiori dimensioni e di più alte prestazioni, che possa sostituire la Gloria non appena questa si mostrerà insufficiente.

Da "IL MESSAGGERO DI ANCONA" Domenica 24 luglio 1960

 

Alle parole, spese per questa tanta decantata linea di navigazione, non seguirono la concretezza dei fatti. Il 18 luglio 1959 iniziò con la motonave GLORIA la linea di navigazione Ancona - Portonovo - Numana, che con alterne vicende terminò dopo soli sei anni nel 1965.

 
 

CORRIERE ADRIATICO - Venerdì 19 luglio 1996

 

Al lavoro sulla rotta che il Comune vorrebbe ripristinare.

Da mezzo da sbarco USA a romantica motonave.

 

- Gloria, che mito -

Guido Alba, "ogni corsa, un assalto"

 

Formidabili quegli anni. Avanti e indietro a staccare biglietti e a vendere chinotti sul Gloria. O sulla Gloria, a seconda delle preferenze. Perché in sei anni di onorato servizio, non riuscirono mai a mettersi d'accordo sul sesso. Chi gli dava del maschile, chi del femminile. <<Comunque, era un bel pezzo di motonave, non c'è dubbio>> ricorda quel bigliettaio, oggi settantatreenne, Guido Alba. <<Guardi qua com'ero bello>> indica sulla foto, aprendo il libro dei ricordi. Su un punto, ad ogni modo erano tutti d'accordo. Andava piano. Lenta come una lumaca. Anzi, come una Gloria, La gente l'aveva presa in prestito per bacchettare chi in città non rispettava gli appuntamenti. Andava piano ma erano tutti contenti. Perché così potevano scrutare ogni metro di costa. E alla fine, dopo quasi un'ora, arrivava. Dove? A Portonovo. A Numana. Il collegamento via mare da Ancona per le spiagge del Conero faceva sempre il tutto esaurito. A 250 lire, 350 nei festivi (prezzi del '64), a corsa.

Il primo viaggio del vaporetto al quale la Giunta Galeazzi vorrebbe ispirarsi per attenuare il traffico veicolare che ormai rende impraticabile le domeniche d'estate a Portonovo, si tenne il 18 luglio del '59. La motonave Gloria aveva un pedigrée di tutto rispetto. Aveva militato nella flotta americana durante il secondo conflitto mondiale. Una leggenda che partecipò anche allo sbarco di Anzio. Poi la utilizzarono come mezzo di collegamento per la spola di ufficiali americani tra Napoli e le sue isole. Dopo la guerra, per dieci anni, si persero le sue tracce.

Alla fine degli anni '50 l'azienda autonoma di soggiorno e turismo di Ancona annunciò la linea <<turistica>> estiva Ancona - Portonovo. <<Verrà una motonave da Napoli>> dissero. E allo scalo Vittorio Emanuele si presentò la Gloria.

 

Cinquantasei tonnellate di stazza, velocità 12 miglia, la nostra - o il nostro, vedi sopra - era già bella che pronta per la sua nuova avventura. Quel mezzo da sbarco era stato trasformato in un romantico (quanti innamorati imbarcati) vaporino per turisti, capace di trasportare fino a 140 passeggeri. A gestire il collegamento con Portonovo era l'Atma. Guido Alba staccava i biglietti andando su e giù con l'ascensore del passetto. Una mattina, il portiere della struttura, Zaccarelli - il padre del famoso calciatore, anche lui dipendente dell'Atma - lo cercò tutto trafelato. Lo trovò. E lo avvertì: <<Alba, corri dal direttore, che ti deve parlare>>.

 

 

Alba, all'epoca poco più che trentenne, corse. <<Che vorrà mai?>>. <<Alba - gli chiese il direttore - a lei il mare piace?>>. Fu così che dal 18 luglio del '59, il giorno del viaggio inaugurale, si trovò in servizio in coperta a smistare i passeggeri. <<Che entusiasmo - racconta - ogni corsa era tutto esaurito. Venivano da tutte le Marche. Si imbarcavano ad Ancona, a Senigallia e via, verso la Riviera del Conero>>. La Gloria faceva una corsa alla mattina e una al pomeriggio. Dal porto raggiungeva Senigallia, poi ancora Ancona, quindi Portonovo, sino a Numana.

   

Alba Guido

   
 

Equipaggio ristretto. Un comandante, un marinaio, due motoristi e un bigliettaio con funzioni da barista: Guido Alba. <<Del resto - ricorda - a quei tempi era l'unico mezzo per raggiungere Portonovo. E a Numana arrivava solo qualche corriera.

Ogni volta era un assalto. E sa cosa succedeva? Che durante il tragitto si sporgevano tutti sul lato destro, il lato della costa. Il Passetto, la Vela, le Due Sorelle. Era uno spettacolo che nessuno si voleva perdere. Il comandante sovente era costretto ad invitare i passeggeri ad abbandonare quel lato. Rischiavamo di capovolgerci...>>.

Ma il mare non era sempre amico. <<Intendiamoci, se le condizioni non erano promettenti, non si pativa. Mi ricordo che il Roberto Barigelli, il primo comandante della Gloria, controllava le condizioni del mare facendo un giro per la città. Come? Abitava in via Goito. Per venire a lavorare, prendeva una moto. E in moto, prima di andare in porto, andava al Passetto, in via Panoramica a scrutare il mare. Qualche volta serviva a poco.

Mi ricordo il ferragosto del '59 a Portonovo. Stavamo facendo salire i passeggeri per il ritorno. Improvvisamente si fece buio. Decidemmo allora di partire subito. Al Trave ci trovammo in mezzo ad una burrasca. E i passeggeri raggiunsero Ancona rifugiandosi sotto coperta. Non era stato certo piacevole>>. Quisquilie, rispetto alle giornate radiose che la Gloria - o il Gloria, vedi sopra - ha collezionato in sei anni di onorato servizio. E poi? Perché la Gloria andò in pensione? <<A metà degli anni settanta i mezzi di trasporto erano aumentati.

C'era sempre meno gente. E la motonave non andava veloce. Decisero di interrompere>>. E il bigliettaio della Gloria che pensa, adesso, del Comune, che vuol ripristinare il servizio? <<Beh, penso bene. Sarebbe una buona cosa, credo, con tutte le auto che ci sono a Portonovo. Però devono risolvere due problemi. Le corse, innanzitutto. Serve un mezzo velocissimo per farne tante, perché tanti ne porti, molti di più potrebbero voler tornare.

Quella volta, ricordo che alla sera decine e decine di persone restavano a terra perché non c'era posto. Poi devono risistemare il molo. Ai miei tempi, i primi anni a Portonovo ci accoglieva Aroldo Giacchetti che con una barca trasportava i bagnanti dalla motonave a riva. Poi costruirono quel moletto. Ma oggi non basterebbero né quel moletto, né uno come Giacchetti...>>.

 

A Portonovo commenti generalmente positivi

 

Sarebbe un successo ma il molo è da rifare

 

<<Si che me la ricordo, la vecchia Gloria. Era una barchetta, niente di più. Nemmeno adatta per il mare, ma un vaporetto da fiume>>. Aroldo Giacchetti aggrotta la fronte scura, arsa dalla salsedine, come un vecchio lupo di mare, mentre riacciuffa nella memoria l'immagine della Gloria bianca, che solca le acque della Portonovo ancora selvaggia di tanti anni fa. <<Partiva da Ancona e arrivava fino a Numana, facendo scalo qui a Portonovo>> ricorda Aroldo, indicando le acque blu della baia della terrazza del suo elegante stabilimento balneare.

Dallo stesso punto dove, quaranta anni fa, aspettava l'arrivo della Gloria, per andare a prendere con la sua barca, i passeggeri, e trasportarli a riva. <<Si, ho letto che hanno proposto di ripristinare il traghetto. Come idea non è male, però, speriamo che il vaporetto sia fatto come si deve. Con la Gloria, che stava a galla a malapena, ci siamo presi tanti di quegli spaventi. Il Conero è infido con i suoi giochi di correnti: il mare cambia in un attimo.

Certe rivolture improvvise, come si dice da noi, con la Gloria piena di gente, che faceva su e giù sui cavalloni delle onde>>. Dal vaporetto Gloria al bus del mare: l'assessore Venanzi ha rispolverato il vaporetto come soluzione per alleggerire gli ingorghi di auto, moto e motorini. Un servizio di navette da Ancona alla baia, con scalo a Mezzavalle. La gente ieri in spiaggia non parlava d'altro.

Tanta curiosità. <<Un'idea davvero simpatica, che trova la mia piena approvazione - dice Marcello del ristorante <<Il laghetto>> - stamattina in spiaggia, si è diffusa subito la notizia e ho sentito commenti tutti favorevoli al bus di mare. A mio parere, va molto più incontro alle esigenze della gente il traghetto rispetto all'autobus>>. Anche Marisa del ristorante <<Emilia>>, trova il vaporetto un servizio davvero utile: <<Di certo servirà a stimolare di più la gente a venire a Portonovo. Basta che sia garantita la sicurezza: mi ricordo bene la Gloria degli anni Cinquanta: era proprio una bagnarola>>.

Insomma, l'idea del bus del mare sembra riscuotere ampio successo. <<Vedendo l'attività che svolgono le due barche private che partono per le due Sorelle - dice Fabrizio Giacchetti del ristorante <<il Molo>> - penso che il vaporetto avrebbe un grande successo. A tanti anni di distanza, ripristinarlo - conclude - è un bella cosa per Ancona>>. Ma nel coro delle voci favorevoli degli operatori turistici di Portonovo, c'è anche chi solleva qualche perplessità.

E' Roberto Fiorini, proprietario dello stabilimento <<La Capannina>>: <<Innanzi tutto - fa - quanti giorni alla settimana dovrebbe essere attivo questo vaporetto? E poi, quanta gente porta? A mio parere una navetta che porterà massimo ottanta persone, novanta persone, che, con il mare mosso, non può fare servizio, non risolve un bel niente dei problemi di Portonovo.

E poi, dove dovrebbe attraccare? non abbiamo mica un molo? Sono solo utopie, che non hanno concretezza e fanno spendere un sacco di soldi al Comune. Fare due strade a senso unico, asfaltando quella che va dall'Hotel Internazionale alla chiesetta, oppure fare dei parcheggi a monte: queste sono soluzioni concrete, secondo me>>. Aspettando strade e parcheggi, godiamoci l'attesa per questa possibile gita in vaporetto.

 

 

 

 
 

Aroldo Giacchetti

 

Marcello de "Il Laghetto"

 
 

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