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PRIMA DEL TRANVE |
Cume se moveva la gente in Ancona? Poghissimi ciavevane el cavalo cun caroza o calesse personale; poghi se pudevane permete el lusso de pagà le corse ai fiacaristi; tuti qui altri adoperavane el cavalo..... de San Francesco: andavane a piedi. A onor del vero bisogna dì che degià ai primi del 1800 qualcuno, ma erane cume le mosche bianche, adoprava prima el biciclo fato prima de legno e po' dal 1869 de fero cul cerchiò ricoperto de gomma piena che nel 1875 fu gambiata cul copertò a camera d'aria. Ma c'erane inconvenienti d'equilibrio in quanto le rote ciavevane misure diverse: quela davanti era del diametro d'un metro e mezo e quela de dietro arivava sci e no a mezo metro; e po' el ciclista lassù in alto faceva un po' ride! El salto de qualità è venuto intel 1880 quando in Inghilterra ane inventato e costruita la prima bicicleta a do rote uguali de circa 80 centimetri, cui cui pedali e la catena de trasmisiò a la rota de dietro, guasi cume quele de ogi. El Guverno à visto subito la possibilità de sfrutà a suo beneficio, se capisce, stu novu mezo de trasporto e.....tàchete.....à inventatu el bolo, saria a dì la tassa su le biciclete! Sta storia nun è gambiata per un bel pezo; ancora intel 1909 c'era chi se slagnava come riportato da st'articolo qui de seguito": |
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Uno dei primi bicicli in uso in ancona; utile ma di difficile equilibrio, servì a spingere la gente a dotarsi di un mezzo personale per gli spostamenti in città. |
Da l'ORDINE - CORRIERE DELLE MARCHE |
SABATO - DOMENICA 17 - 18 LUGLIO 1909 |
La tassa sulle biciclette - |
Colla nuova legge questa tassa è ridotta a lire 6; ma non è che un primo passo verso l'abolizione di una imposta che un ciclista indomito ha paragonato ad una eventuale tassa sulle scarpe. E' da sperare infatti che col tempo anche l'Italia seguirà l'esempio della Francia e di altre nazioni riducendo prima, e poi abolendo del tutto una tassa che, senza essere di grande sollievo per le finanze dello stato, costituisce un freno alla diffusione di un mezzo rapido di locomozione, destinato specialmente alle classi più modeste, e uno sport educativo ed igienico.Anche l'On. Crespi, che è stato relatore del disegno che modificava la tassazione delle biciclette e delle automobili, ha affermato infatti che la tassa ostacola la diffusione della bicicletta perché corrisponde talvolta al 20 o al 15 per cento del prezzo d'acquisto della macchina. Vero è che solo in Italia ed in Francia è colpita da speciale tassa governativa. Quanto poi è accaduto in Francia forma la più sicura riprova che una tassa come quella che attualmente si paga in Italia è di danno così al ciclismo che all'erario. |
In Francia infatti, quando la tassa era di lire 10,80, i velocipedi tassati erano in numero di 483.414, erano, si noti, in numero quasi uguale a quello risultante dalla statistica italiana. Quando la tassa fu ridotta a lire 6 e cioè nel 1899, il numero dei velocipedi tassati salì a 838.856 e nell'anno susseguente a 987.130 e l'erario francese si trovò a incassare un milione di più di quanto incassava nell'anno antecedente alla diminuzione della stessa. Incoraggiato da si brillante risultato il governo francese ridusse ancora la tassa da 6 a lire 3; e il numero dei velocipedi tassati raddoppiò ancora, superando i due milioni nel successivo anno. Tutte le persone competenti sostengono che un analogo fenomeno debba riprodursi in Italia, tanto più che nel nostro paese sono più scarsi i mezzi di comunicazione fra grandi e piccoli centri. Ond'é che i ciclisti possono continuare a pedalare con entusiasmo, nella speranza di veder presto ridotta a lire 3 la tassa annuale. |
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Il I° Maggio 1876 il Comune emanò il Regolamento per il servizio delle vetture di piazza.
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Tenore del Regolamento |
1. Niuno può stabilire servizio di vetture di Piazza o Cittadine senza averne riportato la licenza dal Municipio. |
2. La domanda per ottenere la licenza dovrà essere presentata all'Ufficio di Polizia Urbana corredata dai seguenti certificati: |
a) | di aver raggiunto l'età di anni diciotto almeno; |
b) | dell'Autorità Giudiziaria comprovante la non pregiudicata condotta del richiedente; |
c) | del certificato d'iscrizione rilasciato dall'Autorità di Pubblica Sicurezza per il libero esercizio di vetturale; |
d) | delle attestazioni di perizia nel guidare i cavalli. |
L'istanza dovrà indicare il nome e cognome, domicilio ed abitazione del richiedente, dichiarare se è il proprietario stesso che condurrà il veicolo od altro cocchiere da lui dipendente; ed in tal caso anche per questo dovranno prodursi i documenti sopradetti. |
3. Saranno ammesse quelle vetture, che dietro esame si
rinverranno di solida costruzione, di comoda capacità e
completamente pulite e decenti. |
7. Le stazioni delle vetture di piazza sono stabilite nei seguenti punti: |
- | Piazza Nuova |
- | Piazza Roma |
- | Piazza del Plebiscito |
- | Piazza della Stazione Ferroviaria |
8. La Stazione nelle tre piazze interne della Città si farà per
turno settimanale in modo che una metà calcolata in ragione del
numero progressivo portato da ciascuna vettura stazionerà in Piazza
Nuova, e l'altra metà fra Piazza Roma e Piazza del Plebiscito. |
20. E' proibito ai Conduttori: |
a) | Di cambiare arbitrariamente la stazione loro assegnata; |
b) |
Di abbandonare i sedili delle loro vetture, le guide dei cavalli, e di battere la frusta ove stazionano; come pure sostituire altri nel loro posto |
c) | D'ingombrare la vettura con qualsiasi oggetto; |
d) | Di oltrepassare per gara altra vettura che la preceda; |
e) | Di chiamare le persone con grida e gesti; |
f) |
Di fumare mentre sono in servizio all'interno della Città, non essendo neppure lecito fuori di questa, a meno che non ottengano il permesso dalle persone che servono; |
g) | Di condurre la vettura in stato di ubriachezza, o di addormentarvisi; |
h) |
Di girovagare per le vie e piazza della Città in cerca di viaggiatori, dovendo essi recarsi direttamente dalla scuderia ai luoghi loro rispettivamente assegnati per la stazione, ed ivi attendere di essere dagli avventori richiesti di servizio. |
21. All'imbrunire le vetture dovranno avere i due fanali
accesi. |