La fattoria
 
La Fattoria

Non ricordo un momento della mia vita in cui la famiglia Sanchietti non vi abbia preso parte. In un'ingiallita istantanea del 1926 muovevo i miei primi passi, su gambe ancora poco stabili, nel terreno ghiaioso della loro fattoria. Fino a metà della mia adolescenza il viaggio più lungo che affrontai fu quello con mio padre e mia madre, dalla nostra casa di San Francisco...segue

 
Il Viaggio

Durante gli anni trenta, fino all'apertura del Golden Gate (nel 1937) per i sessanta chilometri di viaggio verso la fattoria occorreva così tanto tempo che solitamente andavamo per il fine settimana. Il sabato mattina presto nel baule della Nash di mio padre caricavamo: una cassetta con un coperchio chiuso a chiave e legata saldamente con dei nastri di pelle...segue

 
Il Seminterrato

Il seminterrato, che era la parte della casa dove stavano tutti quanti quando non erano occupati all'esterno o quando non dormivano, era una sola stanza ampia quanto l'intera casa di tre camere del piano di sopra. Al piano superiore c'era anche la cucina, un soggiorno e un salotto ma non ci passavo mai troppo tempo, eccetto quando aiutavo Filuma a spolverare...segue

 
Gli edifici separati

II forno dove Filuma cuoceva il pane una volta alla settimana, sembrava una casa di mattoni in miniatura, con la sua canna fumaria e le maniglie all'altezza della vita. Prima di andare a letto, in un recipiente impastava farina, acqua e lievito. Filuma e Gigi si alzavano quando ancora era buio, lei divideva l'impasto in pagnotte che poi lasciava lievitare...segue

 
Gigi

Gigi aveva il fisico di un Sanchietti: alto ma non enorme, le spalle larghe, braccia lunghe e mani massicce, la fronte spaziosa e zigomi alti. Era sempre stato magro e negli ultimi anni di vita gli si scavarono le guance e il ventre, e ciò faceva maggiormente risaltare la sua ossatura robusta. Aveva gli occhi blu e i capelli molto corti - a volte persino rasati - e di un bianco brillante...segue

 
Filuma

La mia educazione sessuale alla fattoria iniziò molto prima dell'arrivo di Anne. "Controlla bene che quando ti spogli Agostino non sia nei paraggi" mi disse Filuma quando avevo dodici anni "ora che stai diventando una ragazza". Eravamo al piano di sopra, nella lavanderia, dove quando ero piccola la mamma era solita lavarmi nella tinozza. Ad eccezione del sabato sera...segue